Dopo aver parlato dell’abrasione, dell’antitaglio e della lacerazione, parleremo della perforazione nei guanti da lavoro.
INFORMAZIONE FONDAMENTALE
Chi decide quale guanto da lavoro può andare bene in azienda è sempre e comunque il RESPONSABILE DELLA SICUREZZA. ( RS)
La perforazione nei guanti da lavoro
I guanti da lavoro destinati a proteggere dai rischi meccanici, vengono analizzati a norme CE in base a 4 elementi. Il quarto di questi è la resistenza alla perforazione
Il quarto numero nel pittogramma rappresenta la resistenza alla perforazione. La resistenza alla lacerazione é la forza necessaria (misurata in Newton) per perforare il prodotto con una punta di dimensioni standard.
I valori sono questi:
livello 1 = 20 newton; livello 2 = 60 newton ; livello 3 = 100 newton; livello 4 = 150 newton
La resistenza alla perforazione nei guanti da lavoro ci informa sulla resistenza meccanica dello stesso; non ci dà informazioni su un valore ottimale di sicurezza per una specifica lavorazione.
Nell’uso pratico solo alcune lavorazioni particolari possono richiedere elevati valori di antiperforazione. Questi vengono ottenuti con materiali pesanti e rigidi, come la pelle crosta groppone, con un basso livello di destrezza.
I livelli di resistenza alla perforazione
Il livello 1 è normalmente sufficiente per la maggior parte dei guanti da lavoro. In particolare va bene per quelli destinati ai montaggi e a tutte le lavorazioni leggere che richiedono una buona destrezza.
Il livello 2 rappresenta il miglior compromesso fra una discreta resistenza alla perforazione e la rigidità crescente dei materiali con buoni valori antiperforazione
Va notato poi che per protezione da aghi di siringhe e oggetti molto appuntiti (nella gestione dei rifiuti ospedalieri e nella selezione della raccolta differenziate) nessun guanto standard ha un livello di protezione sufficiente, e vanno scelti guanti specifici antipuntura, che per le loro caratteristiche sono costosi e rigidi.
Nel complesso, se un titolare di una piccola azienda che opera come RS deve fare una valutazione del rischio di perforazione, può normalmente proporre il valore 1; valori superiori sono più che accettabili in tutte le lavorazioni che non richiedano una elevata destrezza o manualità, soprattutto nell’industria meccanica pesante, ma solo lavorazioni particolari con un rischio di perforazione significativo richiedono di imporre a capitolato un valore 2 o superiore.
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