AVVISO: è sconsigliata la lettura di questo articolo a coloro CHE DANNO LA COLPA DEI LORO PROBLEMI al Governo passato o futuro, alla crisi, alla concorrenza, alle banche, alle tasse…

Anche TU potrai capire come risolvere meglio i tuoi problemi aziendali; io ti guiderò a gestire il tuo imballaggio nel modo migliore, ma il sistema INGEGNERE TALENTUOSO sarà in parte sprecato se tu lo userai solo per proteggere meglio la tua merce riducendo i tuoi costi attraverso la scelta dell’imballo più adatta ai tuoi bisogni.

Tu devi ragionare da imprenditore che vuole far guadagnare di più la tua azienda. In questo articolo troverai il modo migliore per farlo. Chiedi un appuntamento cliccando qui.

Ti parlerò di imballaggi, perché sono dei prodotti che io vendo e che tu utilizzi, ma soprattutto ti parlerò di come organizzare al meglio la tua azienda, per migliorare il tuo fatturato e soprattutto i tuoi margini.

Considera tutto quello che ti dico sull’imballaggio in due maniere:

  1. Un esempio di come applicare in pratica le migliori teorie
  2. Un’occasione per sfruttare tutto il mio lavoro di studio sull’imballaggio, per rubarmi le migliori conoscenze e farle tue, adattandole alla tua azienda.

Se hai letto attentamente le parole qui sopra, alcune domande cercheranno di penetrare nella TUA testa, anche se la avvolgi con un imballo protettivo.

  • Perché c’è la crisi in Italia
  • Come posso risolvere i miei problemi e uscire da questo periodo buio, continuare a crescere e a dare lavoro ad altre persone?
  • Qual è il segreto di Ferraris, l’ing. Talentuoso, che gli ha permesso di crescere e prosperare come ai tempi delle vacche grasse?
  • Se le cose non vanno proprio come io desidero, esiste un rimedio valido anche nella mia situazione?
  • Posso lavorare meglio con l’imballaggio, e nello stesso tempo imparare trucchi e strategie per lavorare meglio anche su altri aspetti della mia azienda?

Queste domande necessitano assolutamente di risposte. Puoi stare tranquillo: sono qui per soddisfare la tua curiosità.

Perché c’è la crisi?

E perché devi essere tu a pagare se non hai colpe?

Per capire come puoi liberarti dalla morsa della crisi, conviene fare un passo indietro, di circa 30 anni. Io già vendevo imballaggi, con successo, e certamente  la tua azienda (se c’era già) andava a gonfie vele.

30 anni fa Carlo Azeglio Ciampi, che era governatore della Banca d’Italia, bloccò le oscillazioni della lira, che in pochi mesi si trovò ad essere sopravvalutata, perché l’inflazione in Italia era più alta che negli altri paesi europei.

La manovra è stata imposta dai poteri forti? Dalla Germania e dalle multinazionali? Non possiamo saperlo, ma certamente i paesi e gli investitori esteri hanno appoggiato queste misure, e continuato a comprare titoli italiani, anche se la bilancia dei pagamenti peggiorava.

Nel ’91, con la recessione negli USA, la bilancia dei pagamenti italiana continua a peggiorare, e i tassi di interesse cominciano a salire.

Era il primo campanello di allarme, e ti devo confessare che all’epoca non sono stato attento

Anche se la lira veniva declassata dalle agenzia di ricerca finanziaria (come MOODY’s)

La lira viene attaccata sui mercati internazionali, i tassi salgono sempre di più, il governo AMATO svaluta la lira del 30%

Vengono bruciati almeno 15.000 miliardi di lire (i tuoi e i miei soldi) che finiscono bene o male nelle tasche dei grandi finanzieri internazionali.

Ma tutto questo cosa c’entra con noi e con la crisi del 2018?

La svalutazione della lira ha rilanciato l’economia interna: nel 1995 guardavo i miei bilanci e mi sembrava di essere nell’età dell’oro. Ma ha distrutto la credibilità esterna dell’Italia: una vacanza all’estero era supercostosa, il dollaro era alle stelle.

Le aziende, e le persone, hanno perso la capacità di confrontarsi con il mondo ad armi pari. La svalutazione ci permetteva di svendere le nostre merci, e nessuno lavorava sul futuro, sui nuovi prodotti, sugli investimenti. L’Italia superdinamica degli anni 60 si era impoverita culturalmente. Un malessere diffuso assorbiva tutte le migliori energie.

Tutti lavoravano, i soldi giravano, le banche prestavano a tassi sempre più alti, anche con poche garanzie, nessuno pagava puntuale.

Qui a Torino era normale il pagamento di mamma FIAT a 150 giorni, le banche tappavano i buchi, e nessuno pensava al futuro. Intanto in Germania si pagava a 30 giorni.

Solo se hai un prodotto valido, con una qualità riconosciuta, puoi chiedere un pagamento alla tedesca. Devi fare come noi e cercare le caratteristiche differenzianti che rendono il tuo prodotto unico e desiderato.

Ma negli anni ’90 era difficile combattere concorrenti pronti a sbracare su prezzi e condizioni di pagamento.
Tu mi dici che anche oggi è così! VERO, ma per nostra fortuna i concorrenti peggiori e più spregiudicati hanno chiuso. Oggi la concorrenza si combatte offrendo al cliente la soluzione più giusta per lui, e non offrendo un prodotto mediocre con lunghe dilazioni.

Vivevamo tutti in un sogno stupendo: il fatturato crescere, i paga a babbo morto, la banca ti aiuta, poi di colpo. TI SVEGLI e la bolla è scoppiata.

Oggi c’è internet, e se non mastichi l’inglese il mondo mastica te.

L’Italia è precipitata nel medioevo. Chi si salvava lavorando per lo stato, in mercati senza concorrenza, è stato ucciso dai ritardi nei pagamenti e dalle banche che chiudono i fidi.

E POI SONO ARRIVATI I CINESI

Noi eravamo i cinesi d’Europa, quelli del prodotto a prezzo basso, magari grazie al lavoro nero. Ma questo mercato non c’è più. Forse è una fortuna…. Quando tu compri, cerchi solo il prezzo, o cerchi una soluzione che funziona ed è più redditizia? Se ci sei ancora, è perché hai migliorato le tue strategie di produzione, di vendita e di acquisto, e lasci che i cinesi vendano a prezzo minimo dei prodotti che forse non valgono neanche il poco che costano.

Stai solo attento, se non ti sbrighi i cinesi diventano bravi ad alzare qualità, servizio (e prezzi), e ti faranno GIALLO!

Svalutazione, zero tasse, banche allegre: NON CI SONO PIU’

Anche qui in Piemonte, una popolazione operosa, tradizionale, che sa creare il prodotto, che non fa il passo più lungo della gamba, di colpo ci sono Imprenditori che si suicidano per il dissesto della loro azienda, operai che a migliaia vengono espulsi dal posto di lavoro. Ci vuole rispetto per le situazioni umane difficili, ma non è colpa DELLA CRISI

Guarda come sono molte delle aziende in crisi

  • Competitività in calo per il cambio fisso dell’Euro
  • Prodotto economico, con bassi margini e bassa immagine
  • Scarso lavoro sul marketing (nel gruppo FCA solo FERRARI è brava)
  • Non sanno vendere, o cercano di vendere il prodotto sbagliato (ricordi la Duna? )
  • E per i più piccoli: lavoro nero, contabilità incomprensibile (forse volutamente) niente inglese, internet o informatica

Cosa devi fare per sopravvivere quando il mondo ti viene a chiedere il conto?

Non sono felice di questa situazione, ma te lo devo dire finchè ai margini per ripartire e migliorare:

CAMBIA, cambia rapidamente, IMITA i migliori, RUBA le loro idee (solo quelle) e riparti alla grande.

Io ho fatto così, e successivamente troverai alcuni maestri a cui rubo le idee (e spesso le compro) ma oggi ti propongo di usare la mia esperienza per riprogrammare il tuo imballaggio, non solo per quanto ti conviene direttamente, ma anche per creare assieme a me una procedura, delle regole, che potrai usare anche in altri settori della tua azienda.

Tu lavori sodo, fai una gran fatica, non ti sei mai posto il problema di come si analizza e si risolve un problema (o un’opportunità) aziendale. Sei un grande tecnico, esperto del tuo settore, ma se ti confronti con me, che lavoro in un settore diverso, puoi allargare le tue conoscenze e i tuoi risultati.

Ciò che 20 anni fa non era indispensabile, OGGI LO E’!
Non puoi continuare per inerzia a dire ho sempre fatto così, non ho tempo per pensare

Cosa puoi fare oggi, per evitare di essere violentato dalla crisi? Quanto tempo hai ancora a disposizione per raddrizzare la situazione?

Da tanti anni vai in bicicletta con le rotelline laterali, e hai anche imparato a pedalare veloce; e poi te le strappano senza avvisare. È normale che vai in terra, no?

Perché oggi tu stai facendo delle cose eccezionali, contribuisci alla grande reputazione del Made in Italy, hai prodotti affascinanti, creativi, con quel giusto mix di classe e alto artigianato. Ma hai UN PROBLEMA:

Sei in un porcile, dove ti lasciavano sguazzare felice, mentre si preparavano a trasformarti in salcicce.

Ogni giorno chiudono centinaia di aziende (211 dalle ultime statistiche) e molte hanno ottimi prodotti, ma gli manca il sistema per ottimizzare l’azienda, dall’imballo al marketing, dalla vendita alla gestione finanziaria.

In Italia, tu e i tuoi colleghi create prodotti straordinari, poi gli altri ce li rubano, chiudono le aziende, delocalizzano, e ci fanno i miliardi che potresti fare tu!

Per esempio i soldi con le pizze le fanno le catene americane, che fanno una pizza schifosa, magari con sopra la marmellata, e fanno i soldi. Mentre se tu hai una pizzeria guadagni meno di un pizzaiolo, e vai in giro a cercare le scatole per pizza in nero (non chiederle a me, ma a qualche mio concorrente più sfigato)

Sei un grande artigiano, che fa un grande prodotto. Una volta bastava: adesso devi diventare un imprenditore, e creare una azienda che macina soldi. Vuoi sapere come si fa ? Bisogna cominciare con un pezzetto dell’azienda, e il mio consiglio (ovviamente interessato) è: comincia con l’imballaggio.

L’imprenditore è colui che ha la visione su quello che vuole il mercato e riesce a darglielo in maniera intelligente. Se non sai come rendere felici i tuoi clienti, loro non ti portano i soldi e tu chiudi tutto.

La mia missione non è venderti un imballaggio, ma aiutarti a far sì che tu possa vendere quantità sempre maggiori di ottima merce imballata al meglio.

Non è che io voglio rialfabetizzare la tua azienda, non avrei le competenze necessarie, e poi è un problema tuo. Io voglio solo aiutarti a lavorare meglio dove io sono competente: AFFIDAMI IL TUO IMBALLAGGIO,  risparmierai tempo, energie e denaro, e avrai risultati migliori

Se tu od io decidiamo di fare pubblicità su internet, possiamo fare tutto da soli: verrà fuori una schifezza, che ci costa tanto, e non ci dà risultati. Quando invece trovo un consulente o un’agenzia preparato ed esperto, avrò i risultati migliori al prezzo più conveniente.

Se chi decide il tuo imballaggio è il tuo magazziniere, forse ti manca qualche strumento per uscire trionfante da ogni crisi.

Gli scenari macroeconomico e tecnologico sono andati avanti senza aspettare che ci rimettessimo al passo con i tempi: AMAZON c’è, e ti ruba margini e clienti

E se non sei in grado di dare alle persone un motivo valido per acquistare da te piuttosto che da altri, hai un grosso, GIGANTESCO problema, perché le persone NON verranno da te. E anch’io ho un problema, perché non mi comprerai imballaggi.

La grande recessione, la crisi CATTIVA, inizia nel 2008 negli Stati Uniti. Alcuni paesi ne sono usciti, noi italiani NO. Io ne sono uscito, alla grande, perché ho individuato gli strumenti giusti per dare ai miei clienti il servizio sull’imballaggio di cui hanno bisogno.

Molti miei clienti sono fuori dalla crisi CATTIVA, ma hanno ancora spazio per crescere.

La cosiddetta GRANDE RECESSIONE può essere superata, non deve diventare una scusa per piangersi addosso. Rimboccati le maniche, e raddoppia i tuoi margini

Ti faccio un esempio: oggi vendi a 100 euro, e ne spendi 2 per un imballo del pettine. E hai un margine del 2%.

Passa ad un imballo glorioso, che ti costo il doppio, 4 euro invece di 2. Nessun cliente si lamenterà più, e tu potrai alzare il prezzo a 104. Non è vero che la gente non ha soldi, la gente non vuole pagare per avere delle schifezze.

Spendi 2 euro in più di imballo, riposizioni la tua immagine, e per miracolo il tuo margine raddoppia, da 2 a 4 euro.

Mi dirai: ci sono clienti poveri e avari che non pagheranno l’aumento. Diciamo che perdi il 20% dei clienti? Il tuo margine non raddoppia più, ma cresce comunque del 60%

E poi i clienti poveri e avari sono quelli che ti chiedono sempre lo sconto, che ti fanno gli insoluti, che prima o poi falliscono. Meglio perderli che trovarli.

La verità è che tu dovresti ringraziare questa recessione

Prima di pensare che sono impazzito, prova a leggere qui:

  1. La crisi ha solo accelerato problemi già esistenti, di aziende deboli e di prodotti deboli, che sarebbero usciti comunque dal mercato per colpa di una concorrenza crescente
  2. Le banche hanno chiuso il rubinetto dei crediti, ma questo ha aiutato le aziende sane a riorganizzare la gestione finanziaria
  3. La crisi ha selezionato il mercato, spazzando via le aziende troppo deboli. E’ una cosa tremenda, ma tu ed io siamo ancora qui perché siamo bravi
  4. Questo scossone ha risvegliato la parte migliore di te, quella che si impigrisce se le cose vanno bene, e ha dato una botta di adrenalina a tutta la tua azienda
  5. L’innovazione sta ripartendo: io propongo soluzioni nuove, tu hai voglia di crescere e sperimentare, i tuoi clienti migliori ti seguono volentieri.
  6. Fai meno errori e impari a correggerli più in fretta, perché non stai più seduto sugli allori.

Diciamo la verità: se sei uno eguale agli altri, che potrebbe benissimo non esserci, il mercato ti spazzerà via. I tuoi clienti devono desiderare di lavorare con te, così spazzano via i tuoi mediocri concorrenti.

Ma Sergio, sei tu l’ing dell’imballaggio, dimmi cosa devo fare!

  • Devi scegliere i tuoi clienti, non puoi vendere tutto a tutti. Stai attento sia a quanto il tuo Ferraris contro la crisiprodotto è utile per loro, sia alla struttura economica e finanziaria del cliente: non perdere tempo con chi non ti paga e potrà presto fallire
  • Devi focalizzare i tuoi prodotti, perché ogni tuo cliente in target dica di te: ho trovato il miglior fornitore possibile.

In altre parole devi fare MARKETING, come faccio io. CLICCA QUI per incontrarmi e parlarne insieme.

Puoi continuare a vendere prodotti economici ad un prezzo competitivo, se questo è il tuo mercato principale, ma devi soprattutto proporre qualcosa di migliore rispetto ai tuoi concorrenti, che ti renda unico; il mio nastro DOPPINCOLLA o i miei sacchetti ZEFIROS risolvono nel modo migliore dei problemi specifici di alcuni miei clienti.

NON CHIUDERE LA TUA AZIENDA PERCHE’ C’E’ LA CRISI: cambia i prodotti o i servizi per diventare unico

Se proprio il tuo lavoro è tutto sbagliato, (le persone, le idee, il prodotto, il sevizio, l’impostazione) magari ti conviene chiudere e ripartire su basi migliori. Ma di solito la strada migliore è scegliere il tuo prodotto migliore, e lavorare per farlo crescere.

Il problema è INTERNET: oggi i tuoi concorrenti sono ovunque, e alcuni tuoi prodotti, che erano validi ed esclusivi, adesso sono diventati banali, e si battaglia solo sul prezzo.

Se vai su GOOGLE o su AMAZON e ricerchi i tuoi prodotti, trovi 5.000 aziende nel mondo che fanno la stessa cosa. Il mio film estensibile ZERES non si strappa, blocca meglio la merce, costa anche meno, ma nessuno se ne accorge: purtroppo per chi non lo ha provato è un film estensibile come tutti gli altri. Com’è il tuo prodotto più importante ?

Oggi è il momento ideale per dare di più alle persone. Non di dargli “di meno”.

Non fare l’errore di tagliare: gli investimenti in macchinari, marketing, innovazione; non diminuire il budget per le attività che rendevano una cosa speciale lavorare con te

I clienti ti raccontano che dal tuo concorrente spendono meno: ma tu devi essere coraggioso, fare le scelte giuste e offrire al tuo cliente il meglio del meglio: chi lo capisce sarà pronto a pagarlo, chi non lo capisce sarà spazzato via dalla crisi, quindi è inutile che tu ti affanni per rincorrerlo a base di sottocosti.

Puoi stare tranquillo: ci sono infinite persone che saranno ben felici di condividere con te le loro ricchezze se saprai dare loro qualcosa di introvabile da nessun’altra parte ed in linea con le loro esigenze più profonde e forti.

Sei interessato ad affrontare questo discorso con me personalmente e per applicarlo alla tua azienda?

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