In questo primo articolo parleremo dei diversi problemi di imballaggio che potresti avere. Per introdurti l’argomento, inizieremo con un paragone riguardante le serrature.
Molta gente pensa di non avere problemi di serrature, finché non vengono i ladri, e allora uno capisce che non bisogna pensare solo alla serratura, ma alla protezione in generale dei propri beni.
Lo stesso discorso vale per l’imballaggio.
Non devi pensare a quanto costano i materiali da imballaggio, ma alla protezione dei tuoi articoli in lavorazione, stoccaggio e spedizione.
Perciò mettiti comodo e preparati ad ascoltare un ingegnere che da 40 anni si occupa di imballo, e che ha deciso di condividere la sua esperienza. Questo articolo sui problemi di imballaggio è lungo, ci vogliono circa 7 minuti per leggerlo e meditarlo, ed è solo il primo di una serie che posteremo nelle prossime settimane.
Continuiamo con il paragone con le serrature: arrivano i ladri e ti accorgi (in ritardo) di avere un problema. Tutti i giorni sui giornali si parla di furti con e senza scasso, della chiave bulgara che apre le serrature a doppia mappa senza lasciare segno di scasso, e quindi rendendo difficile ottenere rimborsi dalle assicurazioni.
Come in guerra c’è una continua evoluzione delle armi di attacco e di quelle di difesa. Così i produttori di porte blindate ricordano che in 5 anni circa i malfattori imparano a superare le difese, e bisogna riaggiornarle, per esempio con una serratura di ultima generazione.
I problemi di imballaggio
Anche sull’imballaggio dei vostri prodotti conviene fare un approfondito check-up periodico (direi che va bene ogni 5 anni) per valutare:
- I prodotti che utilizzi
- I tempi di lavorazione con quei prodotti
- La soddisfazione dei magazzinieri
- Danni e rotture nel trasporto
- Immagine che il tuo imballo dà di te al tuo cliente
- Conto economico complessivo
- Metterei infine l’aspetto ecologico e la protezione dell’ambiente.
E’ proprio come nella prevenzione anticancro o contro l’infarto; fare dei controlli periodici è fastidioso, ma un piccolo fastidio oggi risolve un grosso problema domani.
Se sono stato chiaro, e se mi hai seguito fin qui, dovrei essere riuscito a farti capire che HAI DEI PROBLEMI DI IMBALLAGGIO CHE DOVRESTI MIGLIORARE.
Come puoi agire per affrontare i tuoi problemi di imballaggio?
- Fai finta che non ci siano, e continui come adesso
- Pensi: non è un problema mio, e chi se ne frega di questa mia azienda di merda
- Ti metti a cercare su internet
- Leggi fino in fondo questo articolo e quelli successivi che posterò
- Chiedi un consiglio al tuo abituale fornitore
- Clicca qui e richiedi un preventivo ad AB Imballaggi e fai un confronto
- Ci telefoni per ricevere documentazione dettagliata
- Chiami l’ing Ferraris per un check-up gratuito in Torino e provincia (Puoi anche cliccare qui e compilare il form!)
- Cerchi un consulente che ti faccia uno studio approfondito a pagamento
Parte prima: l’imballo ottimale è un problema
Abbiamo visto assieme che esiste un problema di miglioramento (ottimizzazioni) degli imballi usati dalla tua azienda. Vedremo nella seconda parte quali soluzioni possono essere ricercate, ma occorre innanzitutto focalizzarsi sul problema.
Il mercato, la crisi, la tua concorrenza
Il mondo imprenditoriale oggi è molto diverso rispetto a 10 anni fa.
A livello mondiale il principale elemento di novità è internet: oggi bastano pochi click per trovare 1,000 alternative.
Questo è assieme un problema e una opportunità.
Un problema perché i tuoi clienti scoprono prodotti simili ai tuoi su Amazon o su tanti altri siti on line che hanno scelto una politica di prezzi molto bassi; una opportunità perché tu puoi utilizzare internet per migliorare i tuoi processi operativi.
A volte troverai lo stesso prodotto ad un prezzo più basso, ma se fai solo così verrai presto mangiato da coccodrilli (concorrenti) aggressivi, innovativi e focalizzati su nuovi benefici da assicurare al cliente.
In Italia, poi, dicono che c’è la crisi. Secondo te è vero? Sicuramente il PIL non cresce, e siamo messi molto peggio degli altri paesi dell’Unione Europea. Ma a livello aziende ci sono i dinosauri, che vanno naturalmente e velocemente verso l’estinzione, e gli innovativi (come AB Imballaggi e come spero anche te) che in questi periodi crescono del 10/15% all’anno, innovano i prodotti, possono abbassare i prezzi perché sanno abbassare i costi e tagliare le spese inutili.
E ci sono i tuoi concorrenti: se ti lamenti per la loro aggressività, e per come ti fanno la guerra su ogni cliente, è un problema nel problema. Non lo risolvi semplicemente cambiando gli imballaggi, ma devi proprio cambiare la visione della tua azienda. Se vuoi posso consigliarti alcuni guru, da cui prelevare risorse gratuite in rete, per cercare di capire se cambiando approccio operativo riesci a differenziarti dai concorrenti.
Io non ho concorrenti, e quindi non mi preoccupo di cosa fanno loro; c’è qualcuno che casualmente vende i miei stessi prodotti, ma è un dinosauro in via di estinzione, o un avventuriero che taglia i prezzi, magari evadendo l’iva (e non assicura una continuità di servizio) o una impresa innovativa e valida come noi, ma che ha un suo posizionamento, un suo target, una sua politica di prezzi e di servizio diversa dalla mia, per cui non è un mio concorrente sul mio target, come io non sono un concorrente sul suo target.
Il tuo futuro
A me interessa collaborare con clienti che abbiano un futuro. Se sei un dinosauro, o un avventuriero ti servo volentieri se paghi in contanti. Ma so già che ogni mio consiglio di nuove procedure operative, di acquisto e di gestione sbatterà contro un muro di gomma: non è un problema mio, abbiamo sempre fatto così, il mio collega è amico del vecchio fornitore, il capo ha altri problemi…
Andiamo pure avanti così; tanto sappiamo entrambi che più della metà delle imprese operanti oggi non sarà più in attività fra 5 anni.
Se invece ti interessa avere un futuro, non puoi fregartene di come gestisci gli imballaggi
Spero di essere stato chiaro, ma se non hai ancora ben capito, nella seconda parte vedremo in dettaglio i 9 punti su cui è importante che tu valuti il tuo futuro.
I costi dell’imballaggio
Lo so bene: tu fai impazzire me, e io faccio impazzire te. Tu non conosci i tuoi costi totali dell’imballaggio.
Stefano Lavori (il gemello italiano di Steve Jobs) diceva che dobbiamo essere un pazzo con una visione.
La mia è spiegare i costi dell’imballaggio:
- Il costo diretto dei materiali
- Il costo orario del magazziniere
- Il costo di gestione operativa ( ufficio acquisti, contabilità, scorte, spazio di magazzino…)
- La percentuale di resi e rotture
- La qualità della fornitura percepita dal tuo cliente
- L’immagine globale della tua azienda
A questo punto si aprono per te tre grandi scelte:
- Se reputi che la mia pazzia sia ben superiore alla mia visione, smetti di leggere, continua come hai sempre fatto, ma chiedimi comunque un preventivo: la mia politica di abbattimento dei costi generali mi rende molto competitivo anche sui prodotti più banalizzati
- Se mi concedi il beneficio del dubbio, aspetta con interesse le prossime settimane, vedrai che piano piano di dimostrerò che, come diceva Amleto, “c’è del metodo nella mia follia”
- Se infine vuoi migliorare le tue capacità competitive, chiamami o scrivimi e ne parliamo. Ricorda solo che io non gradisco i dinosauri e gli avventurieri, ma voglio un rapporto di piena collaborazione. Se vorrai il check-up gratuito mi dovrai dare tutte le informazioni necessarie, a partire dalle fatture dei tuoi attuali fornitori e da un colloquio in stabilimento con il tuo magazziniere mentre si occupa di imballare. Se invece paghi la consulenza (150 euro all’ora invece di 200 per i clienti nuovi) potrai essere tu a decidere cosa chiedermi e come utilizzare le mie competenze.
Ti ringrazio per l’attenzione che ti ho costretto a dedicarmi sui problemi di imballaggio, e ti aspetto la prossima settimana.
Se, invece, non riesci ad aspettare compila il seguente form e combina subito un appuntamento con Ferraris, l’ingegnere dell’imballaggio!
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